Nicolò Vignatavan - L'Atto "politico"
Età contemporanea,‘900, anni 60. Versi liberi,
endecasillabi, settenari. 4rto schema metrico: AAAA BBBB-»
Quando metà del cerchio ebbi percorso,
che, da tempo, in musicalità più non ero
incorso,
tra le rocce rotolanti alto uom vidi dalla
popolarità rincorso,
che parea dalia bianca invernale, con la
chitarra sul torso.
Elvis lo chiamavano e accanto a lui siedeva di
Liverpool il cantautore,
dai tondi occhiali e d’Oriente adoratore.
Quest’ultimo mi si avvicinò e così
parlò: «Io voglio esserti
anticipatore
della sorte di questo decennio, poichè del
dubbio mi pari abitatore.
In lingua inglese or ti parlo e canto:
la mia lingua, che in madrepatria per la prosa
fu del mondo incanto,
che ben presto in slang trasmutò, nel nuovo
mondo, per trapianto
che ora in Vietnam vuol imporsi, motivo per
cui vedi sul mio viso il pianto.
Verrà un tempo in cui il dollaro allo spazio
e non più alle bombe presterà servizio:
dell’irlandese sarà la redenzione e delle
missioni lunari
l’inizio,
com’Ammasso che si espande, abbandonando dei
Vuoti il vizio.
Ma non sol la guerra, che d’Alì e da qui echi
produce
e che al cacciator ed al supremo pugile ferite
induce...
ora oltre Europa anche un muro, che la
collaborazione riduce
e che, non distante, al sacrificio con il
fuoco un giovane conduce!»
Allontanatosi, col piede perno,
(qui in endecasillabi lo esterno)
questo mi ricordò l’ancor odierno
verde record e il re del calcio eterno.
Dieci sillabe e l’accento, in onor del numero
sulla sua maglia
e delle dieci centinaia di gol, di quella
soglia...
or però torno al verso plurisillabo, a questa
taglia,
che di contenuti e prosa e non di metrica
questa storia sarà figlia.
Sol qui faccio eccezione,
(settenario in azione)
per i settanta, entrandone,
per codesta frazione.
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