Nicolò Vignatavan - L'Atto "sportivo"

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Atto 4, parte 5: l’incontro con i grandi atleti americani
Età contemporanea,‘900, anni 80. Versi liberi. 4rto schema metrico: AAAA BBBB -»




Di Bene in meglio, in onor della macchina attoriale,
io, con i sensi amplificati, in maniera accidentale,
da lontano allora scorsi, al fondo di strada rurale
all’orizzonte due atleti volare, che parean muniti d’ale.




L’un volgeva il capo al cielo, l’altro l’asfalto radeva:
tanto più uno con il braccio creava leva,
tanto più l’altro veloce correva,
‘chè, Magicamente, dei vari record più nulla rimaneva.




Come vento di tornado d’Alabama,
del secondo, in un baleno, ebbi davanti la sagoma,                                   
velocemente, come desiderio di parlare chiama
chi di dar notizia ha particolare brama.




«In questi anni», cominciò, «di cento metri in cento metri
mi presentai alla partenza ed ai suoi nastri...
l’or per me fu fuso a litri
e la storia dello sport mi collocò nei suoi registri.




Un giorno, poi, di velocità umana
il limite superai, tanto che il ghepardo d’origin africana
e il suo scettro non furon più alla lontana.
Ma com’io credo, o anima italiana,




se tu sei del nuovo millenio, saprai
che di me arrivò un uomo più veloce assai:
un fulmine così giallo non fu visto mai!
Ma ora devo andare, spero mi perdonerai...»






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